News antisismica
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NTC, chiesta la modifica immediata
31/3/2011 | Risoluzione Polledri: utilizzo dell'acciaio B450A nelle armature trasversali contro la crisi
31/03/2011 - Rendere immediatamente operativa la modifica delle NTC approvata a febbraio dal presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici consentendo l'utilizzo dell'acciaio B450A anche nelle armature trasversali. Con un impatto positivo sul contrasto alla crisi economica. È la richiesta, avanzata dall'onorevole Lnp Togni, con una risoluzione presentata lunedì alla Camera, che segue l'interrogazione dello scorso dicembre sulle condizioni nell'utilizzo dell'acciaio B450A . Togni aveva infatti denunciato che l'impostazione del paragrafo 7.4.2.2 delle NTC avrebbe indotto i progettisti a non prescriver l'uso dell'acciaio B450A nelle armature trasversali (Leggi tutto). Sull'argomento, il Consiglio superiore dei lavori pubblici aveva già costituito un gruppo di lavoro per l'esame delle caratteristiche e la conduzione di prove tecniche all'università di Pisa e al politecnico di Torino. Il team di esperti era arrivato alla conclusione di modificare le Norme Tecniche ammettendo l'utilizzo di acciai di tipo B450A, con diametri compresi tra 5 e 10 mm, oltre che per la realizzazione di reti e tralicci elettrosaldati, anche per la realizzazione di armature trasversali nel solo caso di strutture progettate in bassa duttilità CD B. Al contrario, le Norme Tecniche per le Costruzioni, attualmente in vigore, consentono l'utilizzo di acciai di tipo B450A, con diametri compresi tra 5 e 10 mm, per le reti e i tralicci. L'impiego per le armature trasversali è ammesso unicamente se è rispettata almeno una delle seguenti condizioni: plasticizzazione impedita mediante il rispetto del criterio di gerarchia delle resistenze, elementi secondari per i quali si verifichi la compatibilità delle deformazioni con quelle della struttura, strutture poco dissipative con fattore di struttura
NTC inadeguate e imprecise, denuncia dall'Ord.Ing. di Milano
11/3/2011 | Contrasto con gli Eurocodici e poca chiarezza: chiesto intervento urgente al Min. Infrastrutture
NTC inadeguate e imprecise, denuncia dall'Ord.Ing. di Milano
11/3/2011 | Contrasto con gli Eurocodici e poca chiarezza: chiesto intervento urgente al Min. Infrastrutture
11/03/2011 - Le NTC sarebbero inadeguate per la progettazione di strutture reali. "Se professionisti di ventennale esperienza non sono in grado di comprendere cosa si debba fare, ciò vuol dire che la norma è scritta male". Colpa del mancato coinvolgimento degli ingegneri con esperienza sul campo nei processi di evoluzione normativa, che sono invece curati da docenti universitari. È la denuncia dell'Ordine degli ingegneri della provincia di Milano, che chiede un intervento urgente del Servizio Tecnico Centrale e del Ministero delle Infrastrutture. La correzione delle Norme Tecniche, oltre a una progettazione in sicurezza, consentirebbe di competere sul marcato europeo. Le criticità riscontrateL'Ordine degli ingegneri di Milano ha motivato l'inadeguatezza delle attuali NTC, in vigore dal primo luglio 2009, e della Circolare 617/2009, contenete le istruzioni ministeriali applicative, con la mancanza di autosufficienza e di coerenza rispetto agli Eurocodici. Tra le altre ragioni addotte, spiccano "inutili complessità" della norma in parti fondamentali, errori e mancanze non ancora corrette. Le NTC - lamentano gli ingegneri milanesi - obbligano ad usare gli Eurocodici ai quali si ispirano, ma con cui sono talvolta in contraddizione. Approccio tecnico-normativo e competenze dei progettistiAllo stesso tempo, le NTC non hanno natura di norma prestazionale, ma contengono una serie di prescrizioni difficili da applicare. Per essere definita "prestazionale", una norma deve enunciare degli obiettivi di carattere generale, raggiungibili dai progettisti secondo una pluralità di approcci. Ciò presuppone fiducia nella buona fede e nelle competenze dei professionisti che applicano la norma, facendo leva sulla loro responsabilità civile e penale. Nel caso in cui- spiega l'Ordine di Milano - si temano comportamenti deontologicamente scorretti o la semplice ignoranza, che possano portare a progettazioni errate, dovrebbero essere emanate norme prescrittive chiare e applicabili. Secondo l'Ordine, invece, le norme tecniche in vigore non sono né prestazionali, perché abbondano di prescrizioni, né prescrittive, dato che in alcuni casi non danno nessuna indicazione su come procedere, rimandando ad altre leggi. Difficoltà di calcolo e verificheAltro tallone d'Achille delle NTC, la mancanza di formule di verifica facili da attuare. Le formule di verifica, ideate per uno scopo tecnico e non scientifico, dovrebbero essere chiare, semplici e coerenti con la precisione attesa dai calcoli. La semplificazione - affermano ingegneri di Milano - è compito dei normatori e non dei fruitori della disposizione, che in base alla complessità della progettazione dovrebbero invece poter effettuare i calcoli con metodi semplici e non solo con software e strumenti automatizzati, che deresponsabilizzano e occultano il significato delle operazioni di verifica. Al momento, invece, i mezzi di controllo non sono progrediti come quelli di calcolo. I controlli sulle elaborazioni implicano infatti una duplicazione del lavoro. Applicazioni all'antisismicaSecondo l'Ordine degli ingegneri di Milano, la definizione di "imput sismico" contenuta nelle NTC è inutilmente complessa. Sarebbe quindi utile tornare a una formulazione più semplice, che non dia l'idea di una precisione inesistente, e creare mappe isolivello consultabili posizionando geograficamente il sito di interesse, come già accaduto negli Usa.Situazione simile per l'analisi sismica, in cui il metodo di riferimento più semplice, cioè l'analisi modale, nelle NTC è equiparato ad altri metodi, che propongono soluzioni più complicate. L'analisi sismica - ricordano gli ingegneri milanesi - è un calcolo approssimato. Le buone disposizioni costruttive sono quindi più importanti delle analisi non lineari.Allo stesso modo, lamenta l'ordine, non ci sono linee guida effettivamente utilizzabili per la determinazione del fattore di struttura e le combinazioni di verifica danno luogo a un numero esorbitante di combinazioni.Urgenza delle correzioniPer correggere le pesanti incertezze presenti nelle attuali modalità di calcolo, che consentono solo una "illusione di precisione", l'Ordine degli Ingegneri di Milano chiede quindi un intervento urgente al Servizio Tecnico Centrale e al Ministero delle Infrastrutture. La correzione delle NTC 2008 dovrebbe questa volta avvalersi del supporto degli Ordini, e in particolar modo dei professionisti con esperienza pratica sul campo. Solo in questo modo i progettisti italiani potrebbero continuare a lavorare in sicurezza, aprendosi concrete chance di competere anche all'estero.
Antisismica, la Campania vara il regolamento
7/3/2011 | Consentito ai collaudatori in corso d'opera di presentare relazioni tali da velocizzare l'autorizzazione
Antisismica, la Campania vara il regolamento
7/3/2011 | Consentito ai collaudatori in corso d'opera di presentare relazioni tali da velocizzare l'autorizzazione
07/03/2011 - "E' entrato ufficialmente in vigore il Regolamento regionale per le autorizzazioni finalizzate alla prevenzione del rischio sismico in Campania". Lo rende noto l'assessore alla Protezione civile e ai Lavori pubblici Edoardo Cosenza.Sul BURC n. 14 del 28 febbraio scorso è stato pubblicato il Regolamento regionale n. 2 del 21 febbraio, che integra il Regolamento n.4/2010 per l'espletamento delle attività di autorizzazione e di deposito dei progetti connesse alla prevenzione del rischio sismico in Campania. "L'integrazione emanata - spiega l'assessore Cosenza - consente ai collaudatori in corso d'opera, in deroga temporanea e fino al 31 dicembre 2011, di presentare relazioni tecniche asseverate in base alle quali il dirigente del Genio Civile emette celermente il provvedimento di autorizzazione sismica, decorsi 60 giorni dalla presentazione della richiesta. Il regolamento integrativo e il contestuale decreto attuativo consentiranno una decisa accelerazione delle attività di autorizzazione sismica dei progetti da parte del Genio Civile. A breve sarà attivata una short list rivolta ad ingegneri ed architetti per supportare gli uffici nell'attuazione di controlli qualificati sulle pratiche presentate. Puntiamo a verifiche di qualità, non ad approvazioni meramente burocratiche". La relazione tecnica asseverata dovrà essere redatta secondo lo schema concertato con gli Ordini Professionali ed approvato con il decreto 42 del 28 febbraio, già diffuso agli Ordini professionali. Fonte: Regione Campaniae
Rischio sismico dei beni culturali: nuove Linee guida
1/3/2011 | Indicazioni per la riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale, con riferimento alle NTC
Rischio sismico dei beni culturali: nuove Linee guida
1/3/2011 | Indicazioni per la riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale, con riferimento alle NTC
01/03/2011 - Con la Direttiva del 9 febbraio 2011, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 26 febbraio scorso, sono state emanate le nuove Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento alle Norme Tecniche per le Costruzioni. Il provvedimento disciplina le modalità applicative e le attività di monitoraggio sullo stato di conservazione del patrimonio culturale tutelato, con riferimento alle NTC di cui al DM 14 gennaio 2008 e alla Circolare 617/2009 contenente Istruzioni per l'applicazione delle NTC. Ricordiamo che una prima versione di Linee Guida è stata emanata con la Direttiva del 12 ottobre 2007, (leggi tutto). Successivamente sono intervenute le nuove NTC (DM 14 gennaio 2008), per cui è stato necessario aggiornare le Linee Guida per la valutazione del rischio sismico dei beni culturali. La nuova Direttiva si propone di delineare un percorso di conoscenza, valutazione del livello di sicurezza nei confronti delle azioni sismiche e progetto degli eventuali interventi, concettualmente analogo a quello previsto per le costruzioni non tutelate, ma opportunamente adattato alle esigenze e peculiarità del patrimonio culturale, al fine di formulare, nel modo più oggettivo possibile, il giudizio finale sulla sicurezza e sulla conservazione garantite dall'intervento di miglioramento sismico. Il documento è riferito alle sole costruzioni in muratura. I capitoli della Direttiva forniscono indicazioni per definire l'azione sismica, in relazione alla pericolosità del sito ed alla destinazione d'uso del manufatto, e la capacità della struttura, attraverso una corretta conoscenza e modellazione del manufatto:- nel capitolo 2 sono indicati i requisiti di sicurezza da considerare per i beni architettonici di valore storico artistico;- nel capitolo 3 vengono fornite indicazioni per un'accurata definizione dell'azione sismica;- il capitolo 4 spiega che la conoscenza del manufatto dovrà essere acquisita, tenendo presente quanto indicato al punto C8A della Circolare, conformemente a quanto previsto dal programma per il monitoraggio dello stato di conservazione dei beni architettonici tutelati (Allegato A), finalizzato all'acquisizione della conoscenza del patrimonio culturale italiano;- nel capitolo 5 sono illustrate le diverse possibilità di modellazione del comportamento strutturale di una costruzione storica in muratura;- nel capitolo 6 sono descritti i criteri da seguire per il miglioramento sismico, ovvero per la riduzione delle vulnerabilità accertate a seguito della conoscenza, della modellazione e dell'osservazione degli eventuali danni.La nuova direttiva entrerà in vigore novanta giorni dopo la sua pubblicazione in Gazzetta.
Piemonte, da settembre 2011 la nuova classificazione sismica
22/2/2011 | Scatterà anche l'obbligo di progettazione antisismica per le nuove costruzioni
Piemonte, da settembre 2011 la nuova classificazione sismica
22/2/2011 | Scatterà anche l'obbligo di progettazione antisismica per le nuove costruzioni
22/02/2011 - Entrerà in vigore il 30 settembre 2011 la nuova classificazione sismica del territorio piemontese. Lo ha deciso la Giunta regionale nella seduta del 18 febbraio scorso, su proposta dell'assessore all'Urbanistica Ugo Cavallera. Scatterà il 30 settembre 2011 anche l'obbligo della progettazione antisismica per le nuove costruzioni con vincoli diversi a seconda delle zone. Questi mesi di tempo serviranno all'adeguamento delle procedure tecnico-amministrative con i nuovi criteri fissati dalle norme nazionali. Ricordiamo che, con la riclassificazione sismica - necessaria per garantire più alti standard di sicurezza in coerenza con i requisiti nazionali - il territorio regionale del Piemonte è suddiviso in in due zone: nel livello 3, a basso rischio sismico, rientrano 409 comuni; nel livello 4, a rischio molto basso, ci sono i restanti 797 comuni.,
Norme Tecniche Costruzioni, le Linee Guida per i geologi
2/2/2011 | Documento tecnico di supporto ai geologi per l'applicazione del DM 14 gennaio 2008
Norme Tecniche Costruzioni, le Linee Guida per i geologi
2/2/2011 | Documento tecnico di supporto ai geologi per l'applicazione del DM 14 gennaio 2008
02/02/2011 - Un documento tecnico per supportare i geologi nell'applicazione delle Norme Tecniche per le Costruzioni. Lo ha messo a punto il Consiglio Nazionale dei Geologi, in considerazione della grande rilevanza, anche per la professione del geologo, di una normativa con impostazione metodologica totalmente nuova per la progettazione strutturale delle opere edilizie. Dal luglio 2009 - spiega una nota del CNG - le Norme Tecniche per le Costruzioni (DM 14 gennaio 2008) sono norma dello Stato in vigore; sicuramente la tragedia dell'Aquila ha avuto peso non marginale nell'abbreviare drasticamente la consueta sequenza di rinvii, ma non è servita a risolvere i numerosi problemi emersi durante la sua pluriennale travagliata gestazione. Quasi tutti gli Ordini Regionali dei Geologi si sono attivati per produrre un documento di appoggio tecnico per i colleghi, vuoi funzionari, vuoi liberi professionisti, che si sono trovati di colpo a dover presentare da un lato, e verificare dall'altro, il lavoro geologico professionale in uno schema nuovo, complesso e a volte distante dalla consuetudine collaudata. Sono state, quindi, redatte le Linee Guida NTC per geologi, con l'obiettivo di fornire una traccia comune che ogni Ordine potrà ulteriormente affinare ed elaborare in funzione delle differenti realtà locali, sia in termini geologici che amministrativi. La Commissione ha inoltre approfondito la problematica del "Geologo Progettista" nello specifico ambito delle NTC. Le Norme Tecniche affidano al 'progettista' sia la programmazione delle indagini, sia la loro interpretazione (§ 6.2.2). È importante, quindi, definire questa figura e chiarire che il Geologo non ha solo 'compiti di supporto nei confronti del progettista' e che la sua prestazione non deve essere "accessoria" alle varie fasi progettuali, ma deve essere considerata una condivisione dell'impostazione e della realizzazione del progetto, compresi i rischi professionali che ne derivano. Tale approfondimento è presentato nell'apposito Annesso alle Linee Guida.L'Allegato 2 riporta una comparazione tra il testo delle NTC e la Circolare ministeriale 617/2009. Nel corso dei lavori - conclude la nota - sono emerse non poche zone d'ombra e possibili ambiguità interpretative (oltre a buchi veri e propri) della norma. Per cercare di ridurre il disagio di chi, come tutti i colleghi, la norma è, "ope legis", chiamato ad applicarla al massimo stato dell'arte, la Commissione si è anche impegnata nella produzione di una serie di Quaderni tecnici, per la redazione dei quali collaborano anche colleghi del mondo accademico. I Quaderni sono in corso di elaborazione e verranno diffusi nei prossimi mesi.Immagine tratta dalle 'Linee Guida NTC per geologi'
Decreto Rinnovabili: clausola sulla certificazione energetica nei contratti
Dal 1° gennaio 2012, gli annunci immobiliari dovranno riportare l'indice di prestazione energetica dell'edificio
Decreto Rinnovabili: clausola sulla certificazione energetica nei contratti
Dal 1° gennaio 2012, gli annunci immobiliari dovranno riportare l'indice di prestazione energetica dell'edificio
05/04/2011 - A poco più di un mese dall'approvazione in Consiglio dei Ministri del Dlgs 28/2011, che recepisce la Direttiva2009/28/CE sulla promozione delle energie rinnovabili, l'attesa è tutta concentrata sul provvedimento attuativo che riscriverà il Conto Energia per il fotovoltaico. Alcuni giorni fa, il Ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ha promesso l'uscita del provvedimento entro il 10 aprile, dopo un giro di consultazioni con gli operatori del settore e con le Regioni; ma queste ultime non hanno ancora ricevuto la bozza del testo su cui proporre modifiche. Secondo indiscrezioni, il testo potrebbe arrivare in Conferenza Unificata il 14 aprile prossimo. Il Conto Energia per il fotovoltaico è però solo uno dei punti contenuti del Dlgs 28/2011, del quale stiamo parlando ampiamente (leggi tutto). L'articolo 13 del Dlgs 28/2011, riguarda, ad esempio, la certificazione energetica degli edifici. Il testo dispone che nei contratti di compravendita o di locazione di edifici o di singole unità immobiliari sia inserita un'apposita clausola con la quale l'acquirente o il conduttore danno atto di aver ricevuto le informazioni e la documentazione relative alla certificazione energetica degli edifici. In caso di locazione, la disposizione si applica solo agli edifici e alle unità immobiliari già dotate di attestato di certificazione energetica (ACE), non è obbligatorio quindi redigere l'ACE nel caso in cui l'edificio ne sia sprovvisto. Questa norma va ad integrare l'articolo 6 del Dlgs 192/2005, relativo alla certificazione energetica degli edifici, per porre rimedio ad una procedura di infrazione aperta a carico dell'Italia, che - in violazione della Direttiva europea - aveva abrogato l'obbligo di allegare la certificazione energetica ai contratti. Ricordiamo però che diverse Regioni (ad esempio Lombardia ed Emilia Romagna) hanno già introdotto l'obbligo di consegnare l'Attestato di Certificazione Energetica insieme ai contratti di vendita e di locazione di immobili.Sul tema si è espresso il Consiglio Nazionale del Notariato. Alle Regioni - spiegano i Notai in una nota - competono le scelte normative sulla "dotazione" e sulle modalità di formazione della certificazione energetica; allo Stato è riservata la materia dell'ordinamento civile, e quindi la disciplina dei contratti. In questo caso, una norma statale impone l'obbligo di consegna di un documento che dev'essere predisposto secondo la disciplina regionale (ove esiste). Quindi - conclude il Notariato -, laddove l'obbligo di allegare l'ACE ai contratti non è previsto dalla disciplina regionale, la nuova clausola non trova applicazione e i contratti che ne siano sprovvisti sono comunque validi. Lo stesso articolo 13 del Dlgs 28/2011 prevede che, dal 1° gennaio 2012, gli annunci commerciali di vendita di edifici o di singole unità immobiliari riportino l'indice di prestazione energetica contenuto nell'attestato di certificazione energetica. o
Cnappc: 'rivedere le norme sugli incarichi di progettazione'
Tra le proposte la semplificazione delle procedure per l'indizione di concorsi e gare
Cnappc: 'rivedere le norme sugli incarichi di progettazione'
Tra le proposte la semplificazione delle procedure per l'indizione di concorsi e gare
05/04/2011 - Un tavolo di concertazione tra Enti appaltanti, progettisti e imprese che ridisegni le norme per rendere rapide ed efficienti le procedure di assegnazione di incarichi pubblici di progettazione. A chiederlo con urgenza è il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC) intervenendo sulle recenti iniziative parlamentari nel settore dei lavori pubblici. Il CNAPPC illustra le possibili soluzioni: drastica riduzione della burocrazia nell'iter amministrativo di realizzazione di concorsi e gare, utilizzo delle strumentazioni on line nel loro svolgimento, regolamentazione chiara sulla formazione di Giurie e Commissioni aggiudicatici. Per il Consiglio Nazionale, è necessario che il delicato argomento dell'affidamento di appalti e servizi di architettura ed ingegneria venga trattato organicamente con apposite leggi tematiche e non con provvedimenti che riguardano più settori, spesso slegati tra loro (come il ddl 'Individuazione delle funzioni fondamentali di Province e Comuni, semplificazione dell'ordinamento regionale e degli enti locali' e le 'Norme per la tutela della libertà d'impresa')."Le iniziative legislative - spiega il CNAPPC - devono sempre tenere conto del fine della legge che, nel caso dell'affidamento di incarichi pubblici di progettazione, è quello di garantire alla comunità la miglior qualità del risultato, tramite la concorrenza, la trasparenza e il giusto costo". "È evidente - continua il CNAPPC - che l'inutile e costoso apparato burocratico previsto dalla legislazione italiana in materia di Concorsi ha troppe volte reso inutilizzabile quello che dovrebbe essere lo strumento principe nella scelta dei progetti e che, in paesi vicini al nostro, ha fortemente promosso la qualità architettonica e costruttiva; in Italia si è purtroppo raggiunto il grottesco risultato che spesso è più lungo il processo di aggiudicazione dell'incarico che il tempo richiesto per svolgere la prestazione professionale stessa"."Il Consiglio Nazionale - afferma Rino La Mendola, Presidente del Dipartimento Lavori Pubblici - continua a puntare sul concorso di progettazione, l'unico strumento che si fonda concretamente sulla qualità del progetto". Pur consapevoli che il concorso non è sempre lo strumento più adatto all'oggetto dei lavori, il CNAPPC mete in guardia dal rischio che, per semplicità, si finisca per ricorrere solo alle soluzioni alternative al concorso. Secondo il Consiglio Nazionale, il concorso di progettazione, le gare alternative e l'uso degli elenchi, devono essere strumenti rapidi ed efficienti, fondati sui principi di trasparenza e concorrenza basata sul merito. "Solo competenza, trasparenza, rotazione e indipendenza delle Giurie e Commissioni - sottolinea Leopoldo Freyrie, Presidente del CNAPPC - possono garantire la vera concorrenza" che non è un fine ma un mezzo per garantire ai cittadini che le Opere pubbliche abbiano le qualità architettoniche, ambientali, funzionali e di giusto costo". Le istituzioni degli Architetti italiani si dichiarano pronte a collaborare alla stesura dei Bandi e alla loro massima diffusione, e alla definizione di regole trasparenti nella scelta delle Giurie.
Studi di settore, costi variabili protagonisti
Correttivi congiunturali individuali per cogliere i cambiamenti della 'nuova' crisi 2010
Studi di settore, costi variabili protagonisti
Correttivi congiunturali individuali per cogliere i cambiamenti della 'nuova' crisi 2010
05/04/2011 - Interpretare le caratteristiche della crisi del 2010 e dare maggior rilievo ai costi variabili relativi a personale, beni e servizi. Sono i principi seguiti dai nuovi Studi di settore, corretti per conformarsi meglio alla situazione del mercato. Le modifiche, che entro la fine del mese potrebbero essere formalizzate in un decreto ministeriale, si sono rese necessarie considerando le proprietà della crisi, molto diverse dall'anno precedente. Diventano quindi necessari i controlli sui costi variabili, così come la tendenza a rateizzare i pagamenti, che condiziona i ricavi dei professionisti. In generale, viene confermato l'impianto dei correttivi congiunturali utilizzato per il 2009, ma cambia la stima dei ricavi, che tiene conto della diversa incidenza della crisi sui diversi settori produttivi, alle prese con una maggiore rigidità determinata dal minore utilizzo di impianti e beni strumentali. L'edilizia, ad esempio, nel biennio 2009 - 2010 ha registrato un calo maggiore rispetto agli altri comparti con cui, ai fini degli studi di settore, rappresenta la componente "servizi". Rispetto alla precedente impostazione, diventano rilevanti i correttivi congiunturali individuali, utili a cogliere situazioni che altrimenti passerebbero inosservate.
Fotovoltaico: 'i pareri vanno resi in Conferenza di servizi'
Piffari chiede accertamenti sulle pronunce negative della Soprintendenza in Molise
Fotovoltaico: 'i pareri vanno resi in Conferenza di servizi'
Piffari chiede accertamenti sulle pronunce negative della Soprintendenza in Molise
05/04/2011 - Accertare la correttezza delle procedure per il rilascio dei pareri sull'installazione degli impianti fotovoltaici in Molise. È la richiesta avanzata dall'on. Piffari dell'Idv in un'interpellanza alla Camera a fronte di alcuni dinieghi che a suo avviso non sarebbero regolari. I firmatari hanno ricordato che il D.lgs 387/2003, promuovendo la produzione di elettricità da fonti rinnovabili, ha dato inizio alla realizzazione degli impianti fotovoltaici in Italia. Così in Molise, dal 2008, alcuni consorzi di imprese hanno ottenuto dalla regione regolari autorizzazioni per la realizzazione di impianti fotovoltaici. Uno di questi, incaricato di costruire due centrali solari, di cui una già approvata dalla regione, avrebbe però subito un blocco dei lavori a causa di cavilli burocratici e qualche disaccordo tra Regione e soprintendenza ai beni culturali. Secondo quanto riportato da Piffari, lo stop dipenderebbe da pareri non favorevoli all'esecuzione dei lavori per incompatibilità paesaggistica, espressi dalla soprintendenza al di fuori della Conferenza di servizi. Ai sensi del D.lgs 152/2006, Codice Ambiente, però, il diniego deve essere espresso nella conferenza dei servizi, allegando le specifiche indicazioni delle modifiche progettuali necessarie per l'assenso. Secondo gli interroganti, infine, l'assenza dei rappresentanti della direzione regionale alle conferenze dei servizi e la generica dicitura di "non compatibilità con il paesaggio rurale" con cui i pareri non favorevoli vengono motivati, oltre a non tener conto dell'esistenza di specifiche linee guida nazionali - DM 10 settembre 2010 - e regionali, impedisce il diritto di dimostrare l'avvenuto adeguamento dei progetti alle norme di legge in vigore sul fotovoltaico.
Federarchitetti: 'il massimo ribasso fa male anche ai professionisti'
Nella seconda Giornata per la Sicurezza nei cantieri, denunciata la difficile situazione dei tecnici
Federarchitetti: 'il massimo ribasso fa male anche ai professionisti'
Nella seconda Giornata per la Sicurezza nei cantieri, denunciata la difficile situazione dei tecnici
05/04/2011 - No alla logica del massimo ribasso in edilizia, sì alle intese con le istituzioni, locali e nazionali, per restituire al coordinatore della sicurezza il ruolo che gli spetta. È questo il senso della "Seconda Giornata Nazionale per la Sicurezza nei cantieri", la manifestazioneorganizzata da Federarchitetti, sindacato dei liberi professioni della progettazione, e celebrata venerdì 1 aprile presso la Casa dell'Architettura. Al centro della Giornata, il problema della sicurezza visto dalla particolare angolazione del professionista. Messo in difficoltà dalla crisi, costretto ad accettare onorari di gran lunga al di sotto delle tariffe professionali, il coordinatore della sicurezza in cantiere, a fronte delle numerose responsabilità sancite per legge, è indotto a ridimensionare non soltanto l'onorario, ma soprattutto le attività che gli competono e le eventuali segnalazioni di inadempienze da parte dell'impresa esecutrice dei lavori o dal committente, perché le imprese vogliono guadagnare il massimo, e i committenti vogliono spendere il minimo. In questo senso, sottolinea Giancarlo Maussier, presidente di Federarchitetti Roma, "il coordinatore della sicurezza, oggi, è un vaso di coccio, stretto da un lato dalle richieste delle imprese, dall'altro dagli obblighi di legge, sacrosanti ma difficili da conciliare con la crisi economica e la logica del costo stracciato". Eppure, se oggi gli infortuni in cantiere sono in calo, "lo si deve al lavoro, spesso solitario e mal pagato, dei professionisti". Per raccontare le vicissitudini giudiziarie e umane di un coordinatore della sicurezza dopo la visita in cantiere di un ispettore del lavoro e le successive contestazioni legali, il sindacato dei liberi professionisti ha presentato "Non ne valeva la pena", una breve fiction prodotta da Federarchitetti, che vuole essere una rappresentazione emblematica dei problemi della categoria, e che ha dato lo spunto per il dibattito, moderato dal presidente Maussier, tra rappresentanti delle istituzioni, delle associazioni professionali e degli organismi di vigilanza. Alla discussione hanno partecipato Amedeo Schiattarella, presidente dell'Ordine degli Architetti P.P.C. di Roma, Paolo Grassi, presidente di Federarchitetti, Francesco Galluccio, presidente di Confedertecnica, Giuseppe Pecoraro, prefetto di Roma, Antonio Napolitano, direttore di INAIL Lazio, Davide Bordoni, assessore alle Attività Produttive, al Lavoro e al Litorale del Comune di Roma, Luca Malcotti, assessore alle Infrastrutture e Lavori Pubblici della Regione Lazio, Teodoro Buontempo, assessore regionale alle Politiche per la Casa e Tutela dei consumatori, Mario Dovinola, magistrato presso la Procura di Roma, e Stefano Tammetta, ispettore del Lavoro. Federarchitetti ha stigmatizzato, per i professionisti, l'incapacità di essere "categoria", pur avendone i numeri e le caratteristiche. Soltanto così sarà possibile riconoscere al coordinatore della sicurezza il ruolo di protagonista che gli spetta in edilizia. Contro la logica del massimo ribasso, sono possibili due strade. Una consiste nella la terzietà del coordinatore della sicurezza, finora scelto direttamente dal committente, che, invece, potrebbe essere designato dalla Direzione Provinciale del Lavoro, sulla base di uno specifico albo dei coordinatori, previo sorteggio e rotazione degli incarichi. L'altra soluzione è quella di assimilare la parcella ai costi della sicurezza che, per legge, non possono essere soggetti a ribasso. Una via, questa, già scelta da alcuni Comuni. In tal senso, Federarchitetti ribadisce la sua disponibilità a collaborare con le istituzioni a livello locale. La manifestazione, cui è stata conferita la medaglia di rappresentanza del Presidente della Repubblica, è stata patrocinata, tra gli altri, dalla Presidenza del Consiglio, dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, dal Comunee dalla Provincia di Roma, dalla Regione Lazio, oltre che dal Consiglio Nazionale degli Architetti, da Inarcassa e dall'Ordine degli Architetti di Roma. In occasione dell'incontro, Federarchitetti ha presentato anche una nuova pubblicazione monografica sulle problematiche della sicurezza nei cantieri. Fonte: Federarchitetti
Bonus 55% stabili anche per gli inquilini di alloggi sociali
Torna la certificazione energetica per locazioni e vendite: le proposte della Comunitaria 2010
Bonus 55% stabili anche per gli inquilini di alloggi sociali
Torna la certificazione energetica per locazioni e vendite: le proposte della Comunitaria 2010
04/04/2011 - Stabilizzare gli incentivi per la riqualificazione degli edifici estendendoli all'edilizia pubblica e reintrodurre l'obbligo di allegare l'attestato di certificazione energetica ai contratti di compravendita e locazione. Sono le proposte avanzate con gli emendamenti al ddl Comunitaria 2010 che, dopo l'approvazione in Senato, lunedì scorso ha iniziato l'iter alla Camera. Incentivi per la riqualificazione energeticaL'emendamento propone nuovi criteri cui il Governo dovrebbe attenersi in fase di approvazione del decreto legislativo per il recepimento della Direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica in edilizia. Come più volte sollecitato anche in precedenza, l'emendamento ventila la possibilità di stabilizzare gli incentivi temporanei per gli interventi di riqualificazione e miglioramento delle prestazioni energetiche, effettuati su edifici esistenti. Al momento questa tipologia di lavori gode di detrazioni fiscali del 55%, in scadenza alla fine dell'anno. Rientrano in questo ambito gli interventi riguardanti strutture opache verticali o orizzontali e finestre comprensive di infissi, la sostituzione degli impianti per la climatizzazione invernale con caldaie a condensazione e l'installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda per usi domestici o a servizio di strutture sportive. Tra le novità da discutere, compare l'estensione degli incentivi anche agli Iacp, Istituti autonomi case popolari, e agli inquilini assegnatari di alloggi di edilizia sociale. In quest'ultimo caso, i progetti devono essere autorizzati dall'ente proprietario o gestore. Dovrebbero infine beneficiare degli incentivi non solo le persone fisiche, ma anche le società semplici, in nome collettivo o in accomandita semplice, non titolari di un reddito di impresa. Certificazione energetica degli edificiL'emendamento reintroduce anche l'obbligo di allegare l'attestato di certificazione energetica ai contratti di locazione e compravendita. In mancanza del documento, il conduttore o l'acquirente può far valere la nullità del contratto. L'obbligo, introdotto con il D.lgs 192/2005 per il recepimento della Direttiva 2002/91/CE, ora sostituita dalla Direttiva 2010/31/UE, era stato rimosso dal DL 112/2008, convertito dalla Legge 133/2008. L'iniziativa aveva provocato la messa in mora dell'Italia.
Piano Casa Lazio, la Commissione Urbanistica accelera
Riunioni tre volte a settimana per approvare in tempi brevi la modifica al ddl sul rilancio dell'edilizia |
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